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Da Monteriggioni a San Gimignano

Home > Itinerari > Da Monteriggioni a San Gimignano

La scrittrice Francesca Sanvitale dipinge un bel ritratto di Monteriggioni: “ Le sue mura chiudono in un circolo l’apice del colle e da esse, solo un poco aggettanti, le torri si alzano massicce, e tronche sulla cima. Dall’o, dove i secoli hanno consumato l’opera dell’uomo e la pietà della natura ha coperto di verde gli squarci troppo evidenti, si levano a volo stormi di uccelli, intessono sul vuoto al di là delle mura ghirigori e circoli in un misterioso pitagorico linguaggio. Tra vigne e uliveti sale una breve carreggiata che allontanandosi dalla strada senese si fa ripida e scoscesa, avvicina l’antica cittadella in una dimensione più imponente e grandiosa, una bassa porta, dopo la quale s’immaginano rovine sterpose e abbandonate, si apre tra le due torri del prospetto”.

Estremo avamposto della città di Siena, il castello di Monteriggioni è raggiungibile prendendo la strada verso Firenze. Monteriggioni venne costruito agli inizi del Duecento, allorquando Siena, lo trasformò nell’imponente fortezza a protezione del confine nord nelle guerre contro la nemica Firenze. Sulle monete italiane, prima dell’euro, e su molti francobolli l’immagine dell’Italia era rappresentata come una bella donna con un diadema di torri: Monteriggioni, appunto, corona d’Italia.

Proseguendo, lungo l’antica via Francigena, per le terre di confine di Siena e Firenze, in direzione di Colle Val d’Elsa, s’incontrano medievali “spedali”, gli antichi motel per pellegrini, come quello di Abbadia a Isola.

Ecco quindi che si raggiunge Staggia, un’ra fortificazione, anch’essa fondata come Abbadia a Isola dalla contessa Ava della famiglia dei Lombardi nel X secolo.

La struttura della fortificazione assomma elementi tardo trecenteschi (le torri circolari e i ponti) e una torre quadrata quattrocentesca dovuta, probabilmente, all’edificatore della cupola del duomo di Firenze: Filippo Brunelleschi.

Il paese ha pure un’antica pieve e un piccolo museo con un grande capolavoro della pittura fiorentina del Rinascimento: la Maria Maddalena del Pollaiolo, dipinto dall’artista nella seconda metà del Quattrocento, quando venne ricoverato nell’ospedale della cittadina, essendosi ammalato a San Gimignano.

Da Staggia potete proseguire per Colle Val d’Elsa.

Girovagando per i piacevoli vicoli del centro storico, potrete visitare alcune botteghe artigiane del cristallo.

San Gimignano, la “Pompei medievale”, che ha affascinato generazioni di artisti appare, passata Colle Val d’Elsa, da lontano, quasi magica sulla cima, come scrive il filosofo tedesco Wer Benjamin: “A chi venga da lontano subito il borgo sembra scivolato, di soppiatto come una porta, nella campagna. Esso non dà l’impressione che sia possibile raggiungerlo”.

Raggiunta la sommità del paese si apre lo scenario dell’immensa campagna toscana che affascinò lo scrittore austro-toscano Curzio Malaparte: “A un tratto nella mia stanza entrano tutto il verde il grigio l’ocra dei campi e delle colline. E ultimo a entrare è l’azzurro lontano della Montagnola, velato dall’argento degli olivi di Poggibonsi e di Colle d’Elsa: tutta la campagna senese entra a forza nella mia stanza, e io mi trovo all’improvviso in mezzo al più femminile paese toscano, e lo ascolto parlare”.

Nell’incantevole piazza della cisterna potrete fermarvi a gustare un buon gelato o saggiare qualche negozio di delicatessen locali, oppure per quanto concerne la lussuria, entrare nel palazzo comunale, dove sono infatti conservati dei rari affreschi della fine del Duecento, attribuiti a Memmo di Filippuccio, con soggetti erotici.

Percorrendo questo itinerario Palazzo Ravizza vi suggerisce di fare tappa nei seguenti luoghi alla ricerca di prodotti particolari e di qualità.

Laboratorio orafo Artemisia, via Antonio Gramsci 8, Monteriggioni

Azienda agricola Setriolo, Loc. Setriolo 61, Castellina in Chianti

Azienda agricola Setriolo, Loc. Setriolo 61, Castellina in Chianti

Agriturismo Il Vecchio Maneggio, Loc. Sant’Andrea 22, San Gimignano

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