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Storia e curiosità sulla Nobile Contrada del Nicchio

Home > News > Storia e curiosità sulla Nobile Contrada del Nicchio
Postata il: 26 Luglio 2016

Una delle 10 contrade partecipanti all’edizione del palio del 16 agosto è la Nobile contrada del Nicchio, che perro celebra il proprio santo patrono, San Gaetano da Thiene, il prossimo 7 agosto.

Sulle vittorie al Palio va detto che sono riconosciute ufficialmente 42 vittorie, ma la contrada se ne attribuisce 47, conteggiando 4 vittorie conseguite nel Seicento e una nell’Ottocento che non sono ritenute ufficiali dal comune.

Le caratteristiche della Contrada del Nicchio

Credits sbandieratori: http://www.ecomuseosiena.org/mappa/patrimonio-culturale-immateriale/scuola-alfieri-e-tamburini-della-nobile-contrada-del-nicchio

La contrada, più di ogni ra, ha lasciato un segno nella costruzione della città di Siena. Le Compagnie Militari del Nicchio attaccarono per prime durante la battaglia di Montaperti; la contrada ha inoltre portato l’acqua nel territorio in cui ha giurisdizione, costruendo la Fonte dei Pispini nel 1534; non solo, ha mantenuto a proprie spese per sei mesi l’esercito della Repubblica.

Infine nel 1527 il Nicchio ha respinto l’attacco dei “Noveschi”, che aiutati dai fiorentini, cercavano di rientrare nella città passando da Porta Pispini. Grazie a queste grandi gesta ha ricevuto la qualifica di “Nobile” contrada. Il nome “Nicchio” e la sua insegna hanno origini davvero curiose. La prima ipotesi racconta che, nel periodo pliocenico, il territorio odierno della contrada fosse ricoperto dal mare. La parola nicchia deriva dunque dalle numerosissime conchiglie marine rinvenute in questo luogo.

Credits Nicchio flag: By Palio_-_Nicchio.JPG: William Domenichini derivative work: Pierpao.lo (listening) (Palio_-_Nicchio.JPG) [CC BY-SA 2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5-2.0-1.0), via Wikimedia Commons

Più precisamente con il passare del tempo sono state trovate molte nicchie in una strada fuori dalla porta di S. Giovanni a Busseto. La seconda ipotesi fa riferimento alla conformazione della valle che si estende da San Francesco fino alla parte opposta verso Santo Spirito e Santa Chiara, prendendo la forma di una conchiglia. L’ultima ipotesi è legata alla forma di una macchina, portata in comparsa, che raffigurava una grande nicchia a sfondo della statua di Nettuno.

Verso la metà del Novecento nella contrada abitavano prevalentemente artigiani e coltivatori. Le persone di ceto o erano in minoranza, fortunatamente abbiamo una piccola testimonianza della loro presenza. La figlia del Manzoni, Matilde, soggiornò per un periodo nella villa in Sant’Eugenia; la ragazza si lamentava di dover percorrere, per tornare a casa, la strada del borgo dei Pispini che definiva nel suo diario “uggioso”, cioè deprimente. Il Nicchio ha dato una svolta nella storia del Palio, poiché è stata la prima contrada a permettere ad una donna di diventare capitano, la donna si chiamava Sobilia Palmieri Ruti Carafa.

Lei rimase in carica dal luglio 1947 al luglio 1951, per un totale di otto carriere impreziosite dal successo del suo debutto. La contrada ha avuto come capitana anche la “figlia d’arte” Lucia Cioni vincitrice del 1981. Ai giorni nostri l’ra faccia del Nicchio è la propria società, chiamata Pania, nata per iniziativa di alcuni contradaioli nel 1947. Il nome Pania fu imposto non dagli uomini ma dalle donne dei contradaioli perché notavano con dispiacere che quando i loro mariti entravano nella società vi restavano “impaniati” (cioè incollati) come gli uccellini nel vischio, al punto di dimenticarsi la strada di casa. La sede odierna del Nicchio è in via Pispini e nel 1682 i contradaioli costruirono la loro Chiesa, a proprie spese, dedicandola a San Gaetano da Thiene, loro patrono.

La contrada prese parte ad un’alleanza, chiamata Tono, con l’Oca, la Tartuca e l’Onda, creata tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta. Nel 1928 il Tono aveva preso il sopravvento sulle re contrade, ma nel 1934 durante il Palio il cavallo tanto ambito gareggiò con l’Oca e il fantino Pietrino del Nicchio non riuscì a vincere. Dopo questo fatto fu rotta l’alleanza con l’Oca e il Tono smise di esistere.

È dal 1998 che il Nicchio non vince un Palio, perciò è la seconda contrada ad avere più anni di ritardo (la prima, detta “nonna” è l’Aquila), non resta che seguire la prossima gara per sapere chi conquisterà il Drappellone e sapere come cambieranno gli equilibri fra le 17 contrade.

Sito della Contrada: www.nobilecontradadelnicchio.it

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