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Cosa c’è da vedere a Piazza Tolomei a Siena

Home > News > Cosa c’è da vedere a Piazza Tolomei a Siena
Postata il: 31 Marzo 2020

Passeggiare per Siena è senza dubbio il modo migliore per conoscere e amare la città, non soltanto visitando i luoghi più famosi, ma anche le piazze, i vicoli, le stradine e gli scorci che rendono eccezionale il centro storico, non a caso uno dei più apprezzati in tutto il mondo.

Fra i posti meno conosciuti dai turisti c’è Piazza Tolomei, che deve il suo nome a una famiglia che ha avuto una grande importanza a Siena, dei banchieri e mercanti che nei secoli XI-XII possedevano un poderoso castellare.

Di questo è rimasto il Palazzo Tolomei, nobile edificio in pietra esistente già nel 1205 ma ricostruito dopo il 1267, la più antica residenza privata di Siena.

La storia di Palazzo Tolomei


La ricostruzione del palazzo avvenne in seguito all’esilio imposto ai Tolomei da parte dei Ghibellini di Provenzano Salvani, da ciò che sappiamo il palazzo originario aveva una merlatura, necessaria alle azioni di offesa e di difesa che in quel periodo storico erano frequenti.

La facciata dell’odierno palazzo è a due piani distanziati, (divisi da cordoni di ricorso e aperti da dieci eleganti bifore sormontate da archi acuti e occhi trilobi), ancor più affascinante è l’ampio e massiccio portale di mezzo. Il salone interno è oggi adibito agli uffici della Cassa di Risparmio di Firenze dove sono esposti frammenti architettonici e scultorei recuperati con le ristrutturazioni. Davanti si innalza una colonna antica sormontata da una lupa di stagno, scolpita da Domenico Arrighetti.

Credits: Jordiferrer / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)

A proposito degli episodi storici correlati a questo palazzo, nel 1270 i Tolomei rientrarono a Siena e si vendicarono dei Salvani, radendo al suolo il loro castellare, che si affacciava proprio sulla piazza davanti a San Cristoforo.

In seguito, nel 1277, un incendio danneggiò nuovamente il palazzo, che fu totalmente restaurato nel 1971.

Abbiamo nominato San Cristoforo, sapevate che la piazza si chiamava anticamente platea Sancti Christophori?

Questo spazio non coincideva esattamente con l’attuale piazza Tolomei, infatti era sostanzialmente differente anche il suo assetto urbanistico, perché la chiesa di San Cristoforo era assai più lunga di oggi, protendendosi verso il palazzo Tolomei di circa 8 braccia (quasi 5 metri). La chiesa di origine romanica è caratterizzata da un’elegante facciata neoclassica, inoltre, dal 1796 al 1945 è stata anche la sede della Contrada Priora della Civetta, la quale ha ora come proprio oratorio la Chiesa di Sant’Antonio di Padova.

Aneddoti su Piazza Tolomei


C’è un curioso aneddoto a proposito di Palazzo Tolomei: la Pia dei Tolomei citata da Dante nella V cantica del Purgatorio, un’ anima devota, forse visse proprio in questo palazzo e soleva affacciarsi dalle sue belle bifore gotiche. Lo sposo fu Nello Pannocchieschi (il Signore del Castello di Pietra in Maremma), che l’avrebbe relegata in Maremma e uccisa buttandola dalla finestra del castello, in seguito poi si sarebbe nuovamente sposato.

La frase celebre della donna scritta nella Divina Commedia è “Ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fè, disfecemi Maremma”.

Lo stemma della famiglia Tolomei è azzurro con una fascia d’argento, accompagnata da tre mezzelune montanti, due in capo e una in punta.

Secondo una leggenda, divulgata da coloro che si sono occupati della genealogia della famiglia, i Tolomei sembrano discendere dai sovrani d’Egitto, in reà arrivarono nell’Italia medievale al seguito di Carlo Magno. Si stabilirono da subito nel territorio senese, accumularono ingenti fortune ed entrarono a far parte dopo poco delle più ricche famiglie di banchieri. La famiglia possedeva numerose torri e castelli nella Montagnola e nella Maremma, oltre alle case, chiese e torri in Siena.

Per spiegare la rilevanza della piazza e del Palazzo Tolomei, prendiamo in prestito le parole di André Pératè, il quale affermo che “La piazzetta Tolomei, sempre più animata e rumorosa, fu, prima della costruzione di Palazzo Pubblico, il centro della vita politica di Siena”.

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