Non solo vini rossi. Tra i prodotti d’eccellenza provenienti dalla Toscana c’è anche la Vernaccia di San Gimignano, un bianco che può vantare il prestigioso riconoscimento DOCG. Un’ra specialità del territorio di Siena, proveniente dal suggestivo borgo medievale dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco. Un prodotto da gustare insieme al celebre Brunello di Montalcino, per un percorso enogastronomico che racchiuda esperienze, gusti e profumi diversi tra loro.
Cosa contraddistingue la Vernaccia di San Gimignano
La Vernaccia di San Gimignano può vantare una storia lunga diversi secoli, che affonda le radici nel Medioevo. Si trovano testimonianze della sua presenza sulle tavole di re, papi e ricchi commercianti già alla fine del Duecento. Nel Trecento raggiunge il successo anche tra letterati italiani e stranieri del calibro di Dante, Boccaccio, Deschamps e Chaucer.
Il suo nome proviene probabilmente da “Vernazza”, la località ligure in cui veniva imbarcata la produzione di quell’area: è in Liguria e in Toscana infatti che viene inizialmente realizzato, per poi diffondersi anche in re zone d’Italia. A San Gimignano però questo vino diventa un prodotto di prim’ordine, arrivando a identificarsi con il suo territorio.
Sempre più richiesto dalle famiglie nobili e potenti, nel corso del Cinquecento la sua produzione aumenta, diventando così diffusa che nel Seicento la Vernaccia di San Gimignano è protagonista di un dipinto di Giorgio Vasari e dei versi di Michelangelo Buonarroti.
Nel Settecento, a causa dell’arrivo in Europa di bevande esotiche come caffè, tè e cioccolata, i gusti cambiano e la produzione della Vernaccia inizia a scemare. Nell’Ottocento è semplicemente un vitigno con cui produrre del vino comune, miscelato con re varietà.
La rinascita comincia dagli anni trenta del Novecento, quando Carlo Fregola, professore della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Colle di Val d’Elsa, decide di scommettere su questo antico prodotto. Negli anni Sessanta, la Vernaccia viene quindi reimpiantata utilizzando i criteri della viticoltura specializzata. Nel 1966 diventa il primo vino italiano a ottenere la Denominazione d‘Origine Controllata (DOC), mentre Nel 1972 viene istituito il Consorzio della Denominazione San Gimignano. La quantità e le qualità di questo vino hanno così l’opportunità di crescere, fino a raggiungere la classificazione DOCG nel 1993.
Come abbinare la Vernaccia di San Gimignano
Il vino Vernaccia si presenta con un colore giallo paglierino e riflessi dorati, che si accentuano con l’invecchiamento. Anche il profumo, fruttato e delicato, può presentare delle note minerali con il tempo.
La Vernaccia è perfetta con diversi piatti della tradizione mediterranea, dove viene utilizzato in gran parte l’olio d’oliva. Ottimo con i primi a salsa bianca, le insalate di pasta e di riso, ma anche con la famosa ribollita della cucina toscana e le carni bianche. Viene esato in particolar modo dalle ricette a base di pesce, preparate al forno, alla griglia, al cartoccio, fritte o crude. Ma può essere gustato anche con le verdure e con i formaggi, sia freschi che di media stagionatura.
La temperatura ideale con cui servirlo è di 8-10 gradi per la tipologia annata, mentre per la riserva è di 12-14 gradi.
Per re informazioni su questo particolarissimo vino si può consultare il sito del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano (www.vernaccia.it).
Credits foto di anteprima: pixabay.com/photo-3602996/.
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