I dintorni di Siena offrono innumerevoli opportunità ai viaggiatori che hanno sempre sognato di esplorare i luoghi più incantevoli in Toscana.
Questo territorio eterogeneo, infatti, è adatto a itinerari personalizzabili, inclusi tour di una sola giornata per approfittare al massimo del proprio soggiorno a Siena.
In questo post vi consigliamo Chiusdino, borgo della Val di Merse, noto soprattutto per la vicinanza alla leggendaria Abbazia di San Galgano che abbiamo segnalato nell’articolo
Val di Merse, un percorso tra borghi, colline e abbazie.
Chiusdino dista soltanto 30 km da Siena e sorge sulle Colline Metallifere, un esteso sistema collinare caratteriizato dalla presenza di giacimenti di minerali ferrosi.
Il nome del paese deriva dal latino Cluslinum, parola che indicava i castelli adibiti al controllo dei passi e alla riscossione dei dazi.
La nascita del borgo, infatti, risale presumibilmente alla dominazione longobarda in Toscana, intorno al 572. Per questo Chiusdino è stata a lungo un piccolo borgo racchiuso fra le cinta murarie, di cui sono rimasti dei resti ancora visibili oggi.
Panorama Credits: Carlo Tardani https://flic.kr/p/5KuwzZ
Prima di recarvi all’abbazia cistercense suggeriamo di visitare la chiesa di San Michele Arcangelo che si trova proprio nei pressi nei pressi della casa natale di San Galgano.
Ilrestauro più recente ha restituito il fascino originario di questa chiesa, al cui interno sono custoditi due quadri di Alessandro Casolani, databili tra il XVI e il XVII secolo, e il reliquiario contenente la testa di San Galgano.
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La spada nella roccia in Toscana
L’abbazia cistercense, fuori dal borgo di Chiusdino è composta anche dall’Eremo di Montesiepi ed è una delle mete turistiche più note in Toscana per via della leggenda della “spada nella roccia”.
Questa nasce dalla conversione del cavaliere Galgano Guidotti, il quale dopo una giovinezza movimentata si ritirò a vita eremitica.
Secondo la leggenda, Galgano si convertì il giorno di Natale del 1180, quando giunse sul colle di Montesiepi einfisse nel terreno la sua spada, allo scopo di trasformare l’arma in una croce.
Per questo oggi, all’interno dell’Eremo, c’è una teca che protegge il masso da cui spunta l’elsa e una parte della spada, corrosa dalla ruggine, una sorprendente affinità con il mito di Re Artù.
L’abbazia è anch’essa un luogo che lascia senza parole: costruita nel XIII secolo, fu abbandonata nel Cinquecento e iniziò a rovinarsi fino a crollare in più parti.
Nel 1924 si decise di consolidare ciò che rimaneva e dunque non ricostruire il soffitto e il pavimento.
L’abbazia, inoltre, è uno degli esempi più rilevanti dell’architettura gotico-cistercense in Italia. Per maggiori informazioni consultate il sito confraternita-sangalgano.it/wp/labbazia-di-san-galgano/.
Foto di anteprima Chiusdino, Abbazia di San Galgano Credits: Antonio Cinotti https://flic.kr/p/BwnBNd
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