È possibile che abbiate già sentito parlare della Val d’Arbia pur non essendoci mai stati; si tratta di una vallata che prende il nome dal fiume Arbia, si trova a sud di Siena ed è citata da Dante nella Divina Commedia a proposito della battaglia di Montaperti, nella quale si contrapponevano gli eserciti di Siena e Firenze.
Questa valle è contraddistinta dalle Crete Senesi (di cui vi abbiamo parlato nel post Tour fra calanchi e biancane), da borghi dal fascino magico come Asciano. Buonconvento, Rapolano Terme, Monteroni d’Arbia e San Giovanni d’Asso, ciascuno con le proprie attrattive e meritevole di una visita.
Inoltre la Val d’Arbia è anche una zona di produzione di pregiati vini bianchi, in virtù delle peculiari caratteristiche dei vigneti, dai quali provengono le uve di Trebbiano toscano, Malvasia bianca e Chardonnay.
I vini della Val d’Arbia sono appropriati per menù a base di carni bianche o pesce dai sapori non eccessivamente marcati, un abbinamento che suggeriamo di provare durante il vostro itinerario fra le colline senesi.
Come attraversare la Val d’Arbia
Tra le possibilità che indichiamo ai turisti che vogliono esplorare l’entroterra senese, ci sono gli itinerari a piedi o in mountain bike, come questo specifico della Val d’Arbia, che consente di visitare alcune località principali in circa 7 ore di viaggio.
Se desiderate dedicare un giorno a visitare dei luoghi dalla bellezza incontaminata al confine sud di Siena, seguite questo percorso a tappe lungo le strade bianche delle Crete.
A Siena si parte da Porta Romana, seguendo la Via Francigena, il percorso dei pellegrini, sulla quale sorgono antichi luoghi di ricovero per i viandanti e ospedali come Santa Maria di Bellem e il lebbrosario detto la casa di San Lazzaro.
Giunti a Isola d’Arbia non mancate di visitare la chiesa romanica di Sant’Ilario e la Grancia fortificata di Cuna; questa era anticamente una fattoria, rimasta pressoché intatta, immersa nella campagna, sormontata da torri e caratterizzata da una chiesetta all’ingresso, intitolata ai Santi Giacomo e Cristoforo.
Monteroni d’Arbia si trova a 13 km da Siena ed è un borgo da visitare senza fretta per apprezzarne al meglio le peculiarità. Il centro storico ha il tipico stile architettonico medievale e qui vicino si trova un mulino ad acqua del XIV secolo, testimonianza del ruolo fondamentale di questi territori per la produzione di farina e per il sostentamento di tutta l’area attorno al fiume Arbia.
Da vedere assolutamente, a breve distanza da Monteroni, la Pieve di Corsano, chiesa romanica che spicca in uno scenario di incredibile bellezza, completamente avvolta nel verde.
Lucignano è una frazione di Monteroni d’Arbia e ha conservato una parte della cinta muraria del XIII secolo, perciò è una destinazione molto apprezzata dagli appassionati di slow tourism, che in questa parte della Toscana si lasciano alle spalle le località più affollate e si lasciano avvincere dall’incanto dei lunghi sentieri che attraversano i colli e dall’atmosfera sospesa nel tempo dei borghi in pietra.
L’ultima tappa è Ponte d’Arbia, un territorio che nel medioevo era sommerso dalle acque ed è situato a metà fra Buonconvento e Monteroni d’Arbia.
Da qui consigliamo di recarsi verso il convento di Monte Oliveto Maggiore, celebre per il chiostro affrescato da Luca Signorelli e Antonio Bazzi detto Il Sodoma, una delle opere più rilevanti del Rinascimento italiano.
In soli 28 chilometri si attraversano secoli di storia, tradizioni, specialità e opere d’arte differenti che tuttavia sono armoniosamente legate, proprio come i capolavori della città di Siena.
Segnate la Val d’Arbia sulla mappa, siamo certi che vi resterà il ricordo di un luogo che non teme lo scorrere del tempo.
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