Un borgo medievale arroccato sulle suggestive colline della Val di Chiana. Un’oasi di pace, ricca di storia e dall’atmosfera quasi fiabesca. Trequanda, piccolo comune in provincia di Siena, è stato recentemente insignito della prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club. Ma questo non è l’unico riconoscimento ottenuto: nel 2018 è stato inoltre inserito nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Caratteristiche che lo rendono un luogo assolutamente unico, da vivere in tutta la sua bellezza, anche se solo per un giorno.
Alla scoperta del centro storico
Il borgo è circondato da una cinta muraria quasi intatta. È possibile accedere al centro storico tramite due porte che si sono conservate nel corso degli anni: Porta al Sole, che si affaccia sulla campagna senese, e Porta al Leccio, che invece osserva i boschi. Piazza Garibaldi rappresenta il cuore della vita cittadina: qui è possibile visitare la chiesa dei Santi Pietro e Andrea, in stile romanico e dalla particolare facciata. L’interno custodisce varie opere di un certo valore artistico, tra cui un’urna in cui riposano i resti della Beata Bonizzella Cacciaconti, vissuta tra il 1230 e il 1300. Una figura legata alla storia del paese e della sua comunità, e a cui sono attribuiti alcuni eventi straordinari e diversi prodigi, sia in vita che dopo la sua morte. Viene festeggiata ancora oggi, ogni anno nel mese di maggio.
Dalla piazza si può facilmente raggiungere la Rocca di Trequanda: una fortezza chiamata anche Castello Cacciaconti di cui rimane poco della costruzione originaria, ma che mantiene inerata la sua imponenza. Poco al di fuori del centro storico, passeggiando tra lecci e cipressi, si arriva alla Torre del Molino a Vento, un colombaio a pianta ottagonale risalente a fine Settecento. Un edificio particolarissimo, costituito da tre piani collegati da una scala a chiocciola. Sulle pareti si possono scorgere più di cinquecento nidi di terracotta, realizzati proprio per accogliere i colombi.
I dintorni del borgo
Credits: Flickr, autore mikeccross, titolo DSC 3545, https://flic.kr/p/JmebdM
Trequanda è circondata da campi coltivati a olivo: il suo territorio fa parte infatti dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Un prodotto d’eccellenza da provare insieme alla cucina toscana tradizionale, che mantiene i sapori e i profumi di una volta. Ma questa non è di certo la sua ultima particolarità.
Fanno parte del comune due frazioni, Petroio e Castelmuzio, che meritano sicuramente una visita. Petroio è un piccolo borgo affascinante, sede dell’antica chiesa romanica di San Giorgio e del Museo della Terracotta, che racconta il passato e le tradizioni di quest’area.
Credits Petroio: ban_basten, www.instagram.com/p/BqXw-wIFtCE/
Mentre Castelmuzio, di origine romano-etrusca, è un borgo medievale posto su un colle di tufo. Ospita la Confraternita della Santissima Trinità e di san Bernardino, una chiesa che oggi racchiude al suo interno un Museo di arte sacra e che una volta accoglieva i pellegrini in cammino sulla via Francigena. Poco distante da Castelmuzio si trova la Pieve di Santo Stefano in Cennano: una chiesa romanica costruita su un antico tempio cristiano. Un ro esempio della magnifica storia di questi luoghi.
Credits foto di anteprima: Poggiarello, www.instagram.com/p/BqXH9R7AtaD/
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